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Accordini Igino Amarone Accordini

Posted by Beatrice

Accordini Igino? Le sue prime etichette uscirono nel 1938, mentre la commercializzazione ufficiale si verificò nel 1953. Guido Accordini, esperto enologo e produttore di Recioto ed Amarone della Valpolicella, ha chiaramente specificato la differenza tra i due vini:<>. Nel primo caso viene pertanto impedito ai lieviti di trasformare in alcol tutto lo zucchero, mentre nel secondo avviene l’esatto contrario.

Le previsioni per il 2020 per il mercato del vino erano ottime, ma la realtà dei fatti ha presentato un conto ben diverso. L’emergenza sanitaria di queste settimane si è abbattuta in modo consistente sul territorio italiano, e a risentirne è stato anche il mercato del vino. Non solo perché i ristoranti, i bar, le enoteche e i pub sono stati chiusi, ma anche per il timore di essere contagiati e le numerose disdette delle prenotazioni. Senza trascurare, poi, le conseguenze delle difficoltà logistiche correlate al blocco dei trasporti. L’annullamento dell’edizione 2020 di Vinitaly è una logica conseguenza, ma sono saltati anche il ProWein di Dusseldorf in Germania, il Vinexpo di Hong Kong e la Fiera del Vino di Chengdu. Se sino a poche settimane fa ci si attendeva un aumento delle vendite dei vini italiani, ora è più razionale aspettarsi una flessione, che comunque si auspica sia sufficientemente contenuta.

Non c’è solo il Recioto a tenere alta la bandiera di Accordini Igino, però. No, un altro vino di primo piano è l’Amarone della Valpolicella. Secondo la leggenda, qualche decennio fa un enologo si scordò di bloccare la fermentazione di Recioto che stava avvenendo all’interno di una botte di rovere. Fu così che lo zucchero presente nell’uva si trasformò interamente in alcol, e ciò diede origine all’Amarone, un vino che – come il nome lascia intuire – è più amaro e secco. L’Amarone è un vino molto complesso, con un livello di intensità molto elevato dovuto al fatto che si ricava da uve aromatizzate all’uva. L’uva che viene adoperata è Corvina Veronese, scura e piccola: essendo complicata da coltivare, fa sì che l’Amarone sia molto prezioso. Eppure ne vale la pena, perché si tratta di un vino vellutato e molto intenso. Trova Di Piu dettagli sopra Accordini Igino.

Qual è l’eredità lasciata da Accordini Igino? Accordini Igino è stato un artigiano dei vigneti più apprezzati, più desiderati e più acclamati del nostro Paese. Egli ha dedicato la propria esistenza alla ricerca della ricetta più adatta per la coltivazione della vigna, ma anche per l’essiccazione delle colture e la loro lavorazione. Colture che, con il passare del tempo, vengono curate per mettere a disposizione una migliore qualità in bottiglie di liquori che vengono prodotti e proposti in edizioni limitate. L’anno prossimo, tra l’altro, festeggeremo i due secoli di vita, visto che la storia della cantina è cominciata nel lontano 1821. Che cosa è cambiato nel corso di questi due secoli?

D’altro canto l’intera Valpolicella fino a pochi mesi fa faceva registrare una crescita in doppia cifra in relazione all’esportazione nei mercati orientali: segno di un processo di notevole espansione. Così, non appena il virus smetterà di seminare morte e paura, ci si attende un boom di consumi, dal momento che l’Amarone è nella top five dei vini più noti sul mercato asiatico. L’azienda guidata da Guido Accordini in collaborazione con la moglie Liliana rappresenta un prezioso punto di riferimento in tutto il Veneto: merito della cura che viene riservata alla produzione attenta di Amarone della Valpolicella e Recioto. Vedere aggiuntivo informazione a Accordini Igino.